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Trasporto regionale: Piemonte sempre più vicino a Calabria e Sicilia

“Confermiamo per il 2013 l’affidamento alle Province dei servizi di trasporto su gomma in sostituzione delle dieci linee ferroviarie sospese dal giugno di quest’anno”. Così l’assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino, a margine della riunione di Giunta di stamane. “Le tratte in questione sono state incluse, a decorrere dall’entrata in vigore dell’orario invernale, tra i servizi minimi di trasporto pubblico gestiti dalle Province, per un valore di circa 9,5 milioni di euro. Fondi che vanno così a compensare i tagli programmati al trasporto su gomma – spiega – Sulle dieci linee, quindi, non sarà più valido l’abbonamento Trenitalia, così com’è stato nei sei mesi scorsi. Siccome, però, molti utenti ora dovrebbero acquistare due abbonamenti (ferro più gomma), con aggravi importanti di costi, abbiamo deciso di istituire la carta AmicoBus: grazie ad essa i pendolari non dovranno subire maggiorazioni tariffarie. Per il solo mese di gennaio gli utenti verranno rimborsati direttamente dalla Regione tramite l’azienda di trasporto, mentre da febbraio i possessori della carta AmicoBus avranno diritto allo sconto automatico sull’abbonamento automobilistico. Grazie a questo sconto, il costo dei due abbonamenti, treno più bus, sarà uguale all’abbonamento Trenitalia dell’anno scorso. I minori introiti per le aziende di trasporto su gomma saranno compensati dalla Regione”. Le linee affidate alle Province sono: Cuneo-Savigliano-Saluzzo; Mondovì-Cuneo; Alessandria-Ovada; Ceva-Ormea; Asti-Casale-Mortara; Asti-Castagnole-Alba; Alessandria-Castagnole; Santhià-Arona; Novi-Tortona; Asti-Chivasso. Fonte Regione Piemonte

NdR: questo comunicato non ha bisogno di commenti, la Regione Piemonte abbandona a se stesso il trasporto regionale al di fuori delle principali direttrici, dove invece passano gli sgargianti treni in livrea Piemonte come sulla To-Mi. Ma chi coordinerà le coincidenze tra bus e treni? Ogni provincia (prive di risorse proprie) si barcamenerà alla meno peggio, i cittadini/viaggiatori non prenderanno più il mezzo…… ecc ecc (frase sentita e risentita mille volte). Ci auguriamo per il Piemonte un veloce e significativo cambio di rotta, con una politica “intelligente” dei trasporti in cui la rete ferroviaria esistente sia la colonna vertebrale del trasporto regionale e le linee bus siano completari alla stessa. Sappiamo di essere noiosi e anche qualcos’altro ma, senza parlare di Trentino e Alto Adige, basterebbe guardare la vicina Lombardia e invece il Piemonte si avvicina sempre più all’abbandono ferroviario, copiando il modello Calabria o Sicilia: ma non era questo a cui pensava Camillo Bendo Conte di Cavour quando immaginava l’Italia unita. Un’altra domanda in questo caos ce la poniamo: e se una provincia piemontese, improvvisamente diventata “ricca” (di idee e lungimiranza), invece del bus volesse riaprire il servizio su una tratta ferroviaria la Regione che farebbe?

 
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