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Hupac: superato con successo il 2009, l’anno della crisi

La G 2000 36 dell’Hupac alla testa del TC 51202 Milano Smistamento-Busto Arsizio. (Milano, 31/03/2010; foto Alessandro Destasi / tuttoTreno)

(04/05/2010) Nel 2009, l’operatore svizzero del trasporto combinato Hupac ha registrato un risultato positivo nonostante il crollo dei trasporti e la flessione del fatturato. Nei primi quattro mesi dell’anno in corso i volumi trasportati si stanno riavvicinando al livello pre-crisi del 2008. Hupac intende fornire il proprio contributo affinché la costituenda società SBB Cargo International possa posizionarsi efficacemente sul mercato anche dopo l’apertura del tunnel di base del Gottardo.

Sviluppo del traffico: leggera ripresa
Nell’anno di crisi 2009 i volumi dei trasporti gestiti da Hupac nella propria rete europea hanno subito un calo del 13,5%, registrando un totale di 607.284 spedizioni stradali. Rispetto all’anno precedente sono andate perdute circa 100.000 spedizioni, in larga parte a causa del calo della domanda dovuto alla congiuntura. È stato possibile scongiurare un massiccio ritrasferimento dei trasporti alla strada grazie a diversi incentivi, tra cui il programma congiunturale dell’Ufficio federale dei trasporti nel segmento del transito alpino attraverso la Svizzera. Attualmente il mercato dei trasporti è in leggera ripresa in tutta Europa, ha affermato Hans-Jörg Bertschi, presidente del Consiglio di Amministrazione di Hupac SA, in occasione della conferenza stampa di bilancio a Zurigo. Il mercato è tuttavia caratterizzato da un’elevata instabilità che continua a mettere in difficoltà la strategia di crescita di Hupac. Intanto, nei primi quattro mesi del 2010 Hupac ha registrato un incremento del traffico del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel mese di marzo 2010 sono stati toccati per la prima volta i volumi del 2008.

Risultato positivo, investimenti elevati
Grazie ad un energico programma di risanamento, Hupac presenta un risultato finanziario bilanciato per il 2009. A fronte di un calo dei ricavi del Gruppo del 18,2%, i costi netti delle prestazioni fornite sono stati ridotti in misura ancora più marcata, determinando pertanto un incremento dell’utile lordo dell’8,8%. A fine anno Hupac ha perciò ottenuto un utile di CHF 2,8 milioni che equivale approssimativamente al risultato dell’anno precedente. Le misure di risanamento riguardavano l’aumento sistematico dello sfruttamento dei treni, la restituzione dei vagoni ferroviari noleggiati, l’orario di lavoro ridotto e l’esaurimento dei contratti di lavoro a tempo determinato nei terminal, nonché il differimento di investimenti in nuovo materiale rotabile. Anche il cash flow del Gruppo ha registrato uno sviluppo positivo, attestandosi a fine anno a CHF 46,7 milioni (+ 37,8%). Gli investimenti materiali hanno toccato nuovamente livelli elevati con un totale di CHF 55,7 milioni, e riguardavano in particolare la costruzione dell’HTA Hupac Terminal Antwerp entrato in funzione all’inizio del 2010, l’ulteriore potenziamento del terminal di Busto Arsizio-Gallarate e l’acquisto di carri ferroviari.

Infrastrutture per l’ulteriore trasferimento del traffico
In un futuro prossimo, l’economia e il trasporto merci torneranno presumibilmente a crescere al ritmo degli anni passati. La progettazione dell’infrastruttura deve pertanto prevedere già oggi le esigenze del futuro. “Il trend alla Logistica verde rappresenta un’autentica opportunità per il trasporto combinato”, ha sottolineato Hans-Jörg Bertschi. Il bilancio positivo della rotaia per quanto riguarda emissioni ed energia sta diventando un argomento sempre più importante per l’industria e le imprese di trasporto. È tuttavia indispensabile pianificare infrastrutture e capacità per il trasporto merci ferroviario che soddisfino le esigenze del mercato. Tra queste rientrano terminal di trasbordo in numerosi agglomerati urbani europei e misure mirate per l’incremento della produttività, quali ad esempio il potenziamento del corridoio nord-sud via Svizzera per lunghezze treni fino a 750 metri, in luogo degli attuali 575 metri. “Se si intende fare sul serio con il trasferimento del traffico nel transito alpino, l’adeguamento del profilo di 4 metri nel corridoio del San Gottardo deve essere messo in cima alla lista delle priorità”, evidenzia ulteriormente Bertschi. Il potenziale di trasferimento di gran lunga maggiore si trova infatti nel segmento dei semirimorchi di 4 metri. Affinché con l’apertura del tunnel di base del Gottardo tali trasporti possano essere trasferiti su rotaia, è indispensabile potenziare subito il corridoio del Gottardo. “Senza il corridoio dei 4 metri non è possibile trasferire i trailer da 4 metri”, afferma Bertschi. “Se l’adeguamento del profilo verrà realizzato solo con il progetto Ferrovia 2030 o addirittura più avanti, l’effetto di trasferimento creato dal tunnel NTFA potrà essere sfruttato solo con un ritardo di decenni”.

Insieme per il futuro di FFS Cargo
Un ulteriore pilastro per il trasferimento del traffico è rappresentato dall’apertura dei mercati ferroviari. Mentre in molti paesi il processo di liberalizzazione si trova ancora nella fase iniziale, lungo l’asse nord-sud attraverso la Svizzera vi sono cinque ferrovie cargo in concorrenza tra loro, di cui nessuna assume una posizione di mercato dominante. “Queste condizioni generali positive hanno contribuito in maniera determinante al trasferimento del traffico e devono pertanto essere assolutamente mantenute”, sottolinea Bertschi. Sui mercati monopolizzati sussiste invece il rischio che carenze di efficienza vengano compensate da incrementi delle tariffe. In tal modo la ferrovia perderebbe quote di mercato rispetto alla strada. Hupac accoglie pertanto con favore la decisione della FFS di fondare una società affiliata di FFS Cargo indipendente, specializzata nel trasporto merci internazionale, e di sostenere così l’apertura del mercato. “FFS Cargo International offre la prospettiva di viaggiare con treni e macchinisti svizzeri nel traffico merci internazionale anche dopo l’apertura del tunnel di base del Gottardo, “, sostiene Bertschi. La nuova linea di pianura infatti migliorerà notevolmente la posizione competitiva di ferrovie straniere e newcomer, mentre decadrà il vantaggio competitivo di FFS con la sua specializzazione nella trazione montana. “Ci impegniamo affinché la nuova società possa posizionarsi con successo come impresa ferroviaria flessibile e competitiva”.

Una rete di innovazioni
Il cammino per uscire dalla crisi passa anche attraverso il potenziamento della rete, spiega il direttore di Hupac, Bernhard Kunz. Nel 2009 sono stati introdotti numerosi nuovi prodotti, tra cui un collegamento tra Taulov e Verona, diversi nuovi collegamenti tra Anversa e Spagna/Portogallo, tra Schwarzheide e Wroclaw in Polonia, nonché tra Budapest e Curtici in Romania. Nell’anno in corso verrà intensificata l’introduzione di nuovi prodotti. Come priorità vi è il segmento dei 4 metri con i collegamenti tra Colonia e Novara, Rotterdam e Verona, ed Anversa e Verona. Tra i nuovi traffici in partenza da Busto Arsizio è da menzionare il collegamento avviato in aprile per Barcellona e lo shuttle in circolazione a partire da maggio per Singen in sostituzione del servizio da Brescia. In Romania va citato il prolungamento del collegamento da Budapest all’area di Bucarest, mentre sono in progettazione ulteriori collegamenti tra Barcellona e Madrid, Duisburg e Taulov, Anversa e Ludwigshafen. (Fonte Hupac)

 
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