Os.kar ha ripetuto per le ALn 773 l’operazione lancio già eseguita a suo tempo con il modello della ALn 772, nella speranza che si ripeta il successo di critica e di vendite che aveva salutato proprio le ALn 772. In effetti le premesse per un nuovo colpo grosso ci sono, perché -sebbene incomplete e non definitive nella rifinitura- le nuove ALn 773 si dimostrano non solo dei gran bei modelli, ma anche fanno intuire una progettazione molto accurata e una grande attenzione alle più disparate esigenze modellistiche, da quelle della vetrina al plastico casalingo con curve strette, fino all’impianto funzionante imperialistico. E tutto questo in un rotabile che è tutt’altro che facile da riprodurre, partendo dalla impostazione meccanica della ALn 772 e adottando le soluzioni tecniche migliori, anche elaborando ed evolvendo quanto visto su modelli di altre marche.
In dettaglio la struttura meccanica ed elettrica è quella delle 772, con doppia motorizzazione piatta, posta sotto il pavimento, con arredo interno completo, cabine comprese.

la dotazione di carenature frontali: modellistica o realistica, quest'ultima allestibile con portello aperto o chiuso
A differenza delle ALn 772 però le 773 avevano dimensioni più importanti (cosa che complica non poco la circolabilità in curva) e soprattutto gli intercomunicanti e qui Os.Kar ha dovuto lavorare di fino per risolvere diversi problemi e trovare la quadratura del cerchio. Le porte frontali, come già intuito dai campioni, sono asportabili e si può inserire sul frontale un mantice esteso, completo di raffinata riproduzione delle porticine aperte, fissate direttamente al mantice stesso, apprezzabile evoluzione di un sistema visto la prima volta sulle vecchie ALe 601 Lima. Qui però Os.Kar ha voluto mettere il gancio corto, per la marcia respingente contro respingente, con timone di allontanamento: poco spazio, lunghezza elevata, non era un lavoro semplice! La carenatura frontale è quindi intercambiabile, disponibile in versione con vano per il gancio o senza, e il timone è dotato di portagancio NEM 362 (posto ad altezza inferiore alla norma per non sacrificare il frontale: una barra rigida specifica per agganciare rotabili standard è prevista nella dotazione). Non solo: la carenatura chiusa ha il portello centrale rimovibile, e negli aggiuntivi c’è pure la riproduzione del portello abbassato e del gancio realistico. In pratica, oltre alla carenatura modellistica con vano per il gancio, è possibile allestire il frontale realistico chiuso, oppure aperto che lascia vedere il gancio realistico (come talvolta accadeva al vero, quando il portello tra i respingenti della testata frontale non veniva sollevato), o ancora aperto con barra per aggancio delle unità da vetrina o per plastici con curve realistiche. Tra gli aggiuntivi anche l’imbuto con perno per fissare la barra rigida per agganciare le ALn 772.

Prove di trazione sul plastico del DLF di Prato: nonostante siano campioni di pre-produzione hanno dato ottima prova di funzionamento (foto P. Bartolozzi)
Come sulla ALn 772 ci sono i carrelli completi o tagliati per le curve strette, l’illuminazione interna, il vano per decoder con presa 21 poli accessibile da sotto senza smontare il modello, la finitura estremamente curata, i vetri perfettamente a filo e trasparenti, addirittura la verniciatura delle pareti interne della cassa! Per prime, a inizio luglio, arriveranno le versioni più “normali” (scelta commerciale azzeccata a nostro giudizio) quelle in pergamena e grigio azzurro con bavaglino e fascia rossa, epoca IV. Il set comprenderà una unità folle e una motorizzata. Più avanti, ma con molta calma (fine anno, presumibilmente), per dare tempo ai modellisti di pianificare gli acquisti, arriveranno le versioni con coloritura d’origine in rosso e bianco e in verde magnolia e grigio nebbia.