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Alstom e IED: il tram del futuro in rosa al Well Tech Village 2011

Un rendering del progetto del gruppo Q. Stom. (Copyright Q.Stom / Alstom / tuttoTreno)
Un rendering del progetto del gruppo Q. Stom. (Copyright Q.Stom / Alstom / tuttoTreno)

Milano 12 aprile 2011 – In mostra a palazzo Isimbardi da oggi al 17 aprile 3 progetti innovativi di trasporto urbano su rotaia realizzati dagli studenti IED partendo dal tram Citadis di Alstom. Come rendere il trasporto urbano di Milano più efficace e confortevole in vista dell’Expo 2015? Questa è la sfida alla quale hanno risposto gli studenti di Interior e Product Design dello IED Milano, attraverso dei progetti di tesi sviluppati in collaborazione con Alstom. Tram panoramici dalle forme fluide, interni modulabili per accogliere bambini o happy hour a seconda delle ore della giornata; sistemi di bigliettazione con bracciali RFID o tramite SMS; banchine accessibili con informazioni touch screen; sistemi di car sharing ecologici; delivery con tram-merci; sono alcune delle soluzioni innovative proposte dai 3 progetti di tesi “Feeding the City” in mostra al Well Tech Village 2011 da oggi a domenica 17 aprile. I progetti, basati sul tram Citadis di Alstom (1.500 tram venduti in 60 paesi di tutto il mondo), presentano un sistema di soluzioni integrate per il trasporto urbano, in grado di gestire il traffico e i flussi del passeggero e delle vetture, di rispondere alle problematiche ambientali e di congestione del traffico, con l’obiettivo di preparare Milano ad affrontare l’enorme flusso di persone e merci previsto per l’Expo 2015. Nel promuovere queste tesi IED, Alstom ha voluto sostenere la ricerca di soluzioni innovative per la mobilità urbana, permettendo ai giovani designer, non solo di esprimere la propria creatività, ma di confrontarsi con il mondo industriale e la fattibilità delle loro idee. Alla sua undicesima edizione, WT Village è un’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Provincia di Milano, che ospita e premia ogni anno durante il Salone del Mobile i contenuti innovativi e l’eccellenza di materiali, prodotti e tecnologie dell’abitare, l’impegno per la ricerca e lo sviluppo da parte delle imprese. Agli studenti è stato chiesto di sviluppare un progetto integrato di trasporto urbano su rotaia di superficie per Milano 2015, composto da vetture tranviarie su binari, stazione di “attesa protetta”, vetture ibride per il delivery e passeggeri. Una soluzione integrata per il trasporto urbano, in grado di gestire il traffico e i flussi del passeggero e delle vetture, offrendo risposte concrete alle problematiche ambientali e di congestione del traffico, attraverso soluzioni che rendessero il trasporto urbano più efficace e confortevole. Dodici studenti divisi in quattro team di lavoro hanno presentato a giugno 2010 altrettanti progetti.

In esposizione a Mobility-Tech 2010:

QSTOM_CUSTOMIZE Milano di Laura Beretta, Andrea Sagone Villarreal e Michela Venegoni Q.stom pone l’utente al centro del sistema con tutti i suoi bisogni ed esigenze. Partendo da questo presupposto nasce un sistema di mobilità urbana progettato per soddisfare le esigenze e i desideri di tutti gli utenti cercando di valorizzarne le loro specificità. Ogni singolo elemento del sistema riflette questa filosofia progettuale, dagli abbonamenti e dall’organizzazione delle linee al servizio delivery, passando per la zona di attesa, il veicolo e la soluzione “ultimo km”. Tutto il sistema è caratterizzato da un segno “grafico” che accomuna gli elementi, ne fa percepire l’appartenenza ad un unico apparato e nasce dalla decisione di creare forme che non invadano la città ma che comunque si distinguano. L’aspetto formale insieme a quello materico è fondamentale in tutto il progetto per creare una sorta di continuità tra tutti gli elementi e la città, tra l’utente e ciò che lo circonda. Tutto questo pensato in termini di rispetto ambientale e cercando soluzioni ecologiche efficaci senza rinunciare ad un proprio design.

SPEED di Margherita Castagnola, Rosalia Di Mattia, Irene Martinoni Il progetto nasce dall’esigenza di avere all’interno di Milano un sistema di mobilità urbana veloce, flessibile e attento alle problematiche della città e dei suoi utenti. Un sistema diversificato in grado di rispondere ad esigenze contingenti legate al contesto cittadino, alle fasce orarie di utilizzo e alle manifestazioni/eventi che animano Milano durante l’anno. Lavoratori che vanno in ufficio nelle ore di punta o che all’uscita si vogliono godere un aperitivo prima di rincasare, mamme con bambini che si spostano in città nel pomeriggio, turisti che arrivano da ogni parte del mondo per le settimane della moda e del Salone del Mobile ogni anno: utenti diversi che oggi ricorrono ai mezzi di trasporto poco e male. Speed vuole diventare per loro uno strumento non solo di mobilità ma un nuovo modo di vivere la città valorizzando i tempi di spostamento. Il tram viene concepito come un elemento vuoto che può essere composto ed articolato attraverso diversi elementi come sedute, tavolini e luci che vanno a creare un ambiente unico e coinvolgente.

ZONA ZERO di Tony Baho, Fabiola Carrozzo, Riccardo Macario Il progetto Zona Zero nasce dall’idea di chiudere la zona centrale di Milano al traffico su gomma con l’obiettivo di garantire un impatto ambientale ridotto al minimo, eliminare ogni tipo di scomodità nei trasporti e gli ostacoli all’interno della città. Per vivere la città nel pieno rispetto dell’ambiente attraverso un sistema di trasporto alleggerito a 360 gradi. Il progetto si è articolato nella progettazione di 5 componenti: tram, pensilina, veicolo per car-sharing, tram adibito al trasporto merci, veicolo per consegna merci dal tram alla destinazione finale. Il progetto prevede la suddivisione di Milano in 9 zone, mantenendo la stessa ripartizione delle attuali aree postali: ad ogni zona è associato un colore per favorire attraverso un sistema di comunicazione conoscitiva l’orientamento e gli spostamenti urbani degli utenti. I componenti della Zona Zero sono disegnati prendendo spunto da elementi naturali che creano strutture in tensione con un peso minimo e che con la loro flessibilità si adattano alle peculiarità di Milano. Linee fluide ed espressive vengono tradotte in tensostrutture in alluminio che fungono da struttura dei mezzi e che avvolte da teli intercambiabili consentono di avere a disposizione spazi pubblicitari personalizzabili con i quali poter reintegrare progressivamente parte degli investimenti. Allo stesso tempo rappresentano un’efficace soluzione ai problemi di vandalismo: possono infatti essere sostituiti frequentemente e in poco tempo. I docenti erano Filippo Taiani e Giorgio Valentini con l’assistenza di Giovanni Baffetti e il coordinamento di Giorgio Grandi. Fonte Alstom

 
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