Nella mattinata dello scorso 8 novembre, si è tenuta sulla linea ferroviaria calabrese a scartamento ridotto che collegava Gioia Tauro a Cinquefrondi, un’escursione lungo i binari, sospesi all’esercizio dal 6 giugno 2011. La tratta, gestita fino alla chiusura dalle Ferrovie della Calabria, rivestiva una notevole importanza per la mobilità della piana di Gioia Tauro, e sono notevoli le spinte politiche e popolari che mirano ad un ripristino della linea ferroviaria, attualmente autosostituita, con tempi di percorrenza che via strada sono quasi raddoppiati rispetto al treno.
La “Marcia del treno”, com’è stato denominato l’evento, è stata organizzata dalla facoltà di Ingegneria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, coinvolgendo anche tre istituti scolastici superiori siti a Polistena e Cittanova: proprio tra due queste due stazioni i due gruppi di studenti ed insegnanti, per un totale di oltre cento persone, si sono avviati sui binari a scartamento 950 mm, tra uliveti e boschi di castagni ed attraversando storici viadotti e gallerie, riunendosi a metà strada, alla stazione di San Giorgio Morgeto.
Durante il percorso sono state effettuate varie soste nei punti più caratteristici della linea, nei pressi di ponti e caselli, dove sono stati letti alcuni passi tratti da storiche opere letterarie e musicali novecentesche, dedicate ai treni ed alle ferrovie, firmate da Giovanni Pascoli, Luigi Pirandello e Francesco Guccini: i due gruppi, una volta riunitisi in stazione a San Giorgio e dopo le interviste di rito, hanno assistito ad una rapida ma completa lezione del Prof. Domenico Gattuso, docente di Tecnica ed Economia dei Trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, improvvisando una sorta di aula universitaria all’aperto, sui marciapiedi e sui binari di stazione. E’ stata ribadita ancora una volta l’enorme utilità sociale e culturale delle ferrovie Taurensi, sottolineando che “non dimenticare” queste ferrovie non significa trasformarle in piste ciclabili come auspicato da qualche politico, ma significa piuttosto rilanciarle con investimenti mirati al ripristino, con potenziamento dell’infrastruttura, riduzione dei tempi di percorrenza ed acquisto di nuovo materiale rotabile: interventi che si rendono ormai necessari per la riattivazione del servizio, a causa della presenza di numerose frane e smottamenti lungo i binari, provocati da oltre un anno e mezzo di totale abbandono di sede ferroviaria e fabbricati. A cura di Roberto Galati